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Informo che la pubblicazione di nuove interviste è al momento sospesa a causa del poco tempo a disposizione per seguire il blog come meriterebbe, mi dispiace...
Invito comunque gli utenti a navigare sulle pagine alla ricerca di interessanti interviste, ad esempio questa (postuma) a Mario Giacomelli.

Mi scuso per l'inconveniente con gli affezionati lettori e (spero) a presto!
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lunedì 29 dicembre 2008

Fotografi nel web #64: Marco Furio Perini

Pubblicato su Dentro al Replay il 29/12/2008




Marco Furio Perini: chi è?
Prima ancora che un fotografo, un appassionato dell'immagine, della storia dell'arte, soprattutto moderna e contemporanea, in particolare del cinema e della fotografia. Poi un fotografo molto torinese, molto amatoriale e mai totalmente "evoluto"...

Quando hai iniziato a fotografare?
Tanto tempo fa. Avevo più o meno 16 anni (ne ho compiuti 59 da poco) quando ho iniziato a scattare le prime foto "libere", ovvero slegate dall'ambito strettamente famigliare e dagli schemi della classica foto-ricordo. Devo però precisare che il mio percorso fotografico non è stato sempre costante, continuativo. Ci sono stati lunghi periodi di inattività, dovuti agli impegni di lavoro oppure ad interessi divergenti da quello strettamente fotografico. Per esempio il cinema, che ha sempre assorbito parecchio del mio tempo libero.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Il mio genere preferito in assoluto è il reportage, le foto che scatto più frequentemente sono le cosiddette "street", con qualche escursione ogni tanto nel paesaggio, soprattutto quello legato alla bellezza del mare. Quelle che proprio non saprei fare sono le foto in studio, anche se ammiro molto i fotografi che si dedicano a quel genere di immagini (ritratti, nudi eccetera) perché hanno una padronanza straordinaria della tecnica e spesso una grande creatività.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
Solo un corso (sul colore se ricordo bene) alla Società Fotografica Subalpina quando avevo poco più di vent'anni. Per il resto del tutto autodidatta. Per esempio, ricordo che quando mi ero iscritto alla facoltà di Economia e Commercio, anziché assistere alle lezioni preferivo puntare direttamente sulla vicina Biblioteca Civica, dove passavo le mattinate a sfogliare e leggere libri sulla fotografia e sul cinema. Inutile dire che dottore in Economia non lo sono mai diventato... Però mi sono rifatto qualche anno dopo, quando già lavoravo, e per hobby mi sono laureato in materie letterarie, indirizzo artistico, con una tesi su storia e critica del cinema.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Più ancora che "apprezzare", direi quelli ai quali ho cercato di ispirarmi, perché quelli che esprimono l'idea della fotografia più prossima alla mia. I nomi sarebbero tantissimi, dai più celebri (Werner Bischof, Cartier-Bresson, Gianni Berengo Gardin...) fino ai validissimi fotografi non professionisti che ho avuto modo di conoscere nel mio modesto percorso, e che tanto mi hanno trasmesso ed insegnato.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
La più semplice e leggera possibile. La maggior parte delle mie foto scaturiscono da lunghe passeggiate - per Torino soprattutto o altrove quando mi ci trovo - con la fotocamera al collo, e se dovessi portarmi appresso una di quelle attrezzature professionali che pesano minimo 3 o 4 kg. penso che mi passerebbe anche la voglia di far fotografie... Per questo ho sempre preferito macchine il meno ingombranti possibile. La Olympus OM1 quando fotografavo con pellicola (talvolta supportata da una Minox, che più piccola di così non si poteva...), una compatta Nikon quando sono passato al digitale, una reflex entry-level come la Nikon D40x attualmente.

Qual è lo scatto al quale sei particolarmente legato?
Questa per esempio.


Forse perché rappresenta il periodo in cui ero fotograficamente più determinato, emotivamente più coinvolto dalla passione per la fotografia. O forse perché ero solo più giovane... La foto ha una trentina d'anni o giù di lì. Fa parte di un ampio reportage che avevo realizzato sulla zona delle risaie del vercellese. Un impegno che mi aveva preso un paio d'anni almeno. Volevo farne un libro fotografico. Non ci sono riuscito, anche se c'ero andato molto vicino. Ma è tempo passato, e non ci voglio più pensare...

Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Nessuno in particolare. Solo la consapevolezza che la fotografia continua a piacermi molto. E dunque la voglia di continuare, con passione ed impegno - ma senza ansie - fino a che la vita me lo concederà. Magari cercando di vedere qualche mia foto in più pubblicata su carta stampata oltre che sul web.

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Raramente. Ho esposto una volta alla galleria della Marvin (catena di negozi fotografici, forse ora non si chiama più così anche se i negozi ci sono ancora tutti e di più) il reportage sul vercellese che ho citato sopra. Qualche mostra collettiva nel circolo fotografico dell'ambiente di lavoro. E alla bellissima mostra di MicroMosso a Lucca.

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Con i pochi concorsi ai quali ho partecipato non ho mai avuto un gran feeling. Al massimo qualche foto ammessa, mai nessuna premiata. Per quanto riguarda la pubblicazione su riviste, non nascondo l'emozione che avevo provato quando ho visto (ottobre 1977) un mio scatto a Dizzie Gillespie pubblicato su "Musica Jazz", allora prestigiosa rivista specializzata nel genere jazz-musicale. Poi ricordo di aver venduto alcune foto alla Regione Piemonte per il suo giornale di informazione, altre ad una piccola locale agenzia fotografica della quale non ricordo neppure il nome. L'ultima in ordine cronologico me l'ha pubblicata la rivista Fotocult (foto a lato).

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Ora che da quasi un anno ho terminato di lavorare in banca e posso godermi la pacchia della pensione, molto, molto più tempo di prima... e soprattutto con ancor più piacere di prima...

Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
Ogni volta che scatto una foto ad un'anima femminile. Perché le donne hanno un rapporto, un feeling con l'obiettivo impensabile per uno come me che quando si sente inquadrato prova un disagio diffuso, una innaturalezza da vero imbranato. Loro sanno assumere ogni volta un atteggiamento straordinariamente naturale e positivo. Anche per strada, quando mi illudo di essere non visto, loro sanno che le sto fotografando, e lasciano fare con la massima disinvoltura... eh sì, le donne sono proprio fantastiche...

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
"Ma sarà piaciuta a qualcuno questa foto...?" Un po' quel che penso quando vedo i miei nuovi scatti: "ma piacerà a qualcuno questa foto...?"

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Da tre anni frequento assiduamente il sito ABC-fotografia. Una vera scuola per me, che mi ha insegnato quasi tutto riguardo al digitale. A volte dura (spesso l'ho scherzosamente definita una "scuola di marines"...), ma sempre sincera e di alto livello. Ora sta per chiudere come sito, ma il suo amministratore Romano Cicognani lo sta già trasformando in un "blog" che da quel che ho visto fino ad ora promette bene, mi piace. Frequento, anche se molto meno ultimamente, il sito Lafotonline. Da un anno circa ho scoperto MicroMosso, che apprezzo tantissimo sia per il clima sempre amichevole che vi si respira, sia per la bravura di tanti suoi iscritti, sia per la qualità davvero straordinaria di tante foto che vengono postate. Ho anche una ventina di foto pubblicate sul sito Fotoincontro.it.

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Chi si avvicina ora presumibilmente lo farà solo attraverso il digitale. E sul digitale i giovani hanno molta più naturale dimestichezza di un tradizionalista come me, che fa una fatica immane ad imparare ogni passaggio tecnico attraverso il computer. Al limite potrei consigliare di non trascurare, al di là della tecnica, l'aspetto contenutistico di ciò che si crea. Di saper cercare anche l'anima delle cose prima ancora della forma...








Fotografie: © Marco Furio Perini

Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Anzitutto a mia moglie, che sin dal primo giorno mi ha sempre incoraggiato a coltivare questa mia passione, a non demordere neanche nei momenti più difficili. Poi a tutti gli amici fotografi incontrati via via, sia di persona che virtualmente, per tutti gli insegnamenti che mi hanno trasmesso attraverso le loro bellissime immagini o i loro sempre preziosi consigli... e per i valori umani condivisi costantemente con loro. Un infinito grazie a tutti.
Marco

martedì 16 dicembre 2008

Fotografi nel web #63: Gino Quattrocchi

Pubblicato su Dentro al Replay il 16/12/2008




Gino Quattrocchi: chi è?
Fotografo per passione da sempre, adesso quasi una mezza professione ma evito che lo diventi, cerco solo emozione e divertimento.

Quando hai iniziato a fotografare?
Nel '79... ma erano tempi diversi, niente internet, nessun confronto con fotoamatori, poche immagini da vedere se non sui costosissimi libri d'immagini. Imparare da autodidatta era una piccola impresa e poi i classici 10 rullini in un anno, per moltissimo tempo è stato così. La fotografia è in me "virulenta" da cinque anni circa.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
La ritrattistica ed il Glamour.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
No, autodidatta "e si vede" e poi da brava spugna rubo il mestiere ad amici professionisti che spesso mi sopportano e per sfinimento mi passano delle informazioni.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Ernest Hass che ha condizionato il mio gusto per il colore insieme a Franco Fontana, David Hamilton per la sua poetica velata e soffusa nel raccontare la donna nel suo fiorire, Avedon per la potente eleganza delle sue immagini, H.C. Bresson che ha stimolato in me la rapina stradale, il gusto di vedere le foto che vivono davanti a noi in attesa di essere rese tali, Lucien Clergue di cui ho amato e cerco di far mio l'uso della luce naturale; mentre a Fulvio Roiter, invece, devo la ricerca della pulizia e qualità di imagine.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Olympus OM e poi Nikon F3 come analogico e sempre a ottiche fisse (non cedetti a zoom e autofocus fino a 5 anni fa). Poi Canon 1DsMkII e due zoom luminosi serie L che è il corredo attuale.

Quali sono gli scatti ai quali sei particolarmente legato?
Sono due foto che hanno assunto valore per me grazie all'apprezzamento di altri appassionati conosciuti nelle community di fotografia, luoghi in cui ho imparato molto e ai quali devo anche l'amicizia di personaggi come colui che mi ha coinvolto in questa intervista :-)


Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Scattare molto con modelle, meglio se non professioniste, aumentare la tecnica sopratutto in luce mista e perfezionare quella in studio e poi un desiderio... iniziare a progettare un lavoro fotografico previsualizzandolo e curandone la genesi... ma so di andare contro natura...

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
No mai, anche se sentire giudizi sulle mie foto è una mia debolezza ma non credo di avere immagini degne di essere esposte (giuro ne sono convinto e non è falsa modestia).

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
No e non ho mai fatto nulla per tentarlo. Ora ci sono in giro un manifesto e un po' di pubblicità ma sono cose a compenso, semplicemente lavoro.

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Poco ma tutto quello che ho di libero, quindi la domenica e le sere per post produrre
e rubo tempo al sonno... :-(

Raccontaci un episodio curioso o simpatico durante una sessione fotografica.
Inciampo e scivolo quasi sempre... sono spesso vittima della concitazione, le ragazze che hanno posato ne sanno qualcosa, spesso i loro sorrisi sono... spontanei...

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Mamma mia, ma come si fa...? Altre volte mi intenerisco, per alcuni l'emozione rimane immutata, sono le famose "foto" della vita e spesso istantanee affettive.

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
http://photo.net/photodb/user?user_id=1461506
myspace.com/gqphotos

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Siete fortunati, godetevela, le foto sono voi agli occhi degli altri, meno attenzione agli oggetti con cui le fate e tanta passione per ciò che stampate.








Fotografie: © Gino Quattrocchi

Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Ovviamente alla famiglia che mi sopporta, ma anche un forte abbraccio a chi leggendo ha un po' sorriso provando affetto per me.

mercoledì 10 dicembre 2008

Fotografi nel web #62: Paolo Sapio

Pubblicato su Dentro al Replay il 10/12/2008




Paolo Sapio: chi è?
Mi chiamo Paolo Sapio, sono nato una trentina di anni fa (1979) a Napoli per proseguire la mia vita prima ad Ischia, dove sono stato fino all’età di 12 anni, e poi a Campobasso dove vivo e lavoro tuttora. Per vivere faccio fotografie e presentazioni multimediali in flash. Sono nato letteralmente immerso nella grafica. Infatti, sin da quando avevo 8 anni, invogliato da mio fratello maggiore, che mi ha insegnato ad usare programmi di grafica simili a Photoshop, disegnavo al computer. Era un gioco fantastico che lentamente si è trasformato nel mio lavoro e nel mio stile di vita.

Quando hai iniziato a fotografare?
Il mio primo approccio con la fotografia è nato intorno al 2000 con l’acquisto di una simpatica compattina “tutto fare” della Creative: i suoi 1,3 mp mi bastavano per fare lavoretti di grafica e foto per il web. Poi ho partecipato al primo concorso di grafica per le Pagine Bianche, conquistando il premio di “opera finalista”. Ciò mi incoraggiò enormemente a continuare e da allora i pochi soldi che guadagno cerco di spenderli investendo in apparecchiature sempre migliori.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Adoro i colori, le sfumature, i contrasti. Il nostro mondo, ringraziando la natura, è estremamente ricco di tonalità e diversità. E’ per questo che le foto a colori mi emozionano di più, raramente converto una foto in bianco e nero. Lo faccio più quando devo rappresentare qualcosa di sociale e drammatico, se la luce lo permette. E’ molto bello fotografare reportage perché ho modo di raccontare una storia con una serie di scatti. Mi piace molto sperimentare, provando a scattare con aggiuntivi macro, fotografando cose che normalmente non possiamo vedere, ma quello che maggiormente mi attira sono foto artistiche, che richiedono una incisiva postproduzione, al fine di trasmettere un messaggio forte. Per questo la fotografia artistica mi stimola maggiormente. Mi piace, inoltre, fotografare ritratti: è bello vedere come negli occhi delle persone a volte si possa realmente percepire l’anima e il carattere.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
Non ho fatto ufficialmente nessun corso che attesti che sono un fotografo, un web designer, un grafico. Ho sempre creduto poco nei pezzi di carta, sono convinto che bisogna "saper fare" per essere qualcuno nella vita e non essere qualcuno per saper fare qualcosa, e che se vuoi imparare davvero devi solo studiare con tanta voglia, dedizione e passione. Tutto quello che conosco sulla fotografia viene per la maggior parte da internet, vecchi libri sulla fotografia artistica, libri fotografici e guide. Credo sia molto importante imparare vedendo scatti di bravi fotografi e cercare il confronto con i propri scatti, quando se ne ha l’occasione, per capire se si sta percorrendo la strada giusta.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Inizialmente sognavo vedendo le foto dei grandi fotografi del National Geographic, mi piaceva il loro modo di mischiarsi alla gente, mettendola a proprio agio, anche se di Paesi culturalmente del tutto differenti. Ora sogno vedendo le fantastiche opere di artisti sparsi in tutto il mondo. Internet offre la possibilità di conoscere e farsi conoscere in maniera inverosimile, e per questo che attualmente ammiro i tantissimi e incredibili artisti che facilmente si trovano in rete.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Come ho già detto, mi sono avvicinato alla fotografia iniziando con una piccolissima compattina, e quindi grazie all’avvento del digitale. Sono sempre stato molto attratto dalle macchine fotografiche e dalla fotografia, ma per motivi economici e non solo, ho sempre cercato da ragazzino altri interessi come quello della grafica. Per questo devo molto al digitale che mi ha permesso l’accostamento a questo tipo di espressione artistica e che mi ha aperto un orizzonte che ogni giorno si allarga sempre di più. Da quella piccola fotocamerina è passato qualche anno e l’attrezzatura fotografica che ho avuto è sempre cresciuta assieme a me, dandomi ogni volta stimoli più forti. Ora ho una piccola reflex, la 400D della Canon con un paio di ottiche: il 50mm 1,4 e il grandangolo 10-22 Canon. Tra le macchinette più dinamiche che ho avuto c’è stata la Fuji s9500, che mi ha dato molte soddisfazioni, vincendo, con le foto scattate, diversi premi. Ovviamente per lavoro bisogna avere attrezzatura sempre all’avanguardia e potente. La reflex è qualcosa di spettacolare, e non credo che sia comunque una marca a fare la differenza, una cosa è sicura però: a fare la differenza è l’idea, l’intuizione, unitamente ad un pizzico di fortuna. Mi sono sempre, per così dire, "arrangiato" a fare foto. Ho costruito da solo un fantastico Fish-eye con delle lenti di una vecchia lavagna luminosa; con un vecchio 50 mm ho fatto diversi esperimenti. Mi piace molto sperimentare e cercare di costruire con pochi soldi qualcosa di divertente e tante volte utile.

Quali sono gli scatti ai quali sei particolarmente legato?
Tra le foto a cui sono maggiormente legato c’è sicuramente un ritratto che feci a mio padre "IL RE DEL NULLA", il suo volto espressivo e il castello alle spalle raccontano una situazione particolarmente difficile che la mia famiglia ha attraversato e che ora fortunatamente ha superato.


Un’altra è il mio autoritratto "CAMBIAMENTI", il quale rappresenta il ragazzo che si scontra con la vita reale e deve assolutamente essere determinato per poter vivere anche da solo.


Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Attualmente sto raggiungendo un grande obbiettivo: aprire uno studio grafico tutto mio e con le mie sole forze. In progetto ho in mente di realizzare un libro fotografico. Oggi sto cercando di specializzarmi nel settore della moda, investendoci parecchio tempo. Per il futuro? non mi piace fare troppi calcoli. Penso al presente, il futuro viene da sé!

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Ho fatto diverse esposizioni nella mia città per diversi progetti. Ho partecipato a diverse mostre collettive in Molise, in Italia e anche internazionali a motivo di alcuni premi vinti negli ultimi 4 anni.

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Per quanto mi riguarda trovo molto stimolante il confronto e per questo spesso ho partecipato a concorsi fotografici più o meno importanti di cui il primo è stato circa 4 anni fa. In quell’occasione la mia foto fu segnalata e da allora il mio entusiasmo non si è mai fermato. A volte sono riuscito a raccogliere dei bellissimi risultati anche a livello internazionale. L’ultima bella notizia l’ho avuta qualche settimana fa dal "National Geographic": una mia foto segnalata è sul loro sito nella sezione "Luoghi". Segnalo il link della galleria, così approfittate per dare un’occhiata anche agli altri autori e ai vincitori. Le loro belle foto meritano assolutamente di essere visitate.
Una mia foto è stata pubblicata come opera segnalata su un libro fotografico di una manifestazione che raccoglie vari artisti internazionali e che è intitolato: 1ST INTERNATIONALPHOTOGRAPHIC ART PRIZE "ARTE LAGUNA". (titolo: “
FANTASMAGORIA”) .
Ho realizzato e pubblicato
un calendario sui ragazzi affetti da sindrome di down per un’associazione o.n.l.u.s., raccontando e mostrando che la loro vita è "normale".
Un’altra foto è stata pubblicata sulle "Pagine Bianche" del 2005/06 Molise come opera finalista (titolo: "IL MONDO A VISTA D’OCCHIO").
Con un altro scatto, quest’anno, ho ricevuto una medaglia dalla FIAF (titolo: "CHIARO AMORE RACCOLTO").



Ho conseguito altri premi di diversa importanza. Cercherò presto di raccogliere tutte le immagini in una galleria sul mio sito http://www.wadesign.it/

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Ultimamente la fotografia è la mia vita, trascorro la maggior parte del tempo davanti ai miei monitor a sistemare gli scatti che faccio quando non sono davanti al PC.

Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
Beh ce ne sarebbero molti, ma l’ultimo divertente è sicuramente per un reportage che ho fatto in Molise questa estate in un piccolo e accogliente paese, Jelsi (CB), dove ogni anno si organizza una festa stupenda, a Sant’Anna, il 26 luglio. Per l’occasione si organizza anche un concorso fotografico. Si festeggia il grano con dei carri spettacolari animati da paesani troppo calorosi. Infatti a prima mattina mi hanno praticamente "costretto", per fare le foto, a festeggiare con loro bevendo il buon vino molisano. Il risultato? Mi sono trovato sicuramente immerso nell’azione, ma dopo circa un’ora ero anche praticamente brillo (e non essendo abituato all’alcool ce ne voluto davvero poco). Tuttavia, alla fine, mi sono aggiudicato un premio come "miglior foto della tradizione". Ho capito che da astemio le foto escono davvero niente male!

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Che la fortuna a volte può incidere parecchio nel fare una bella foto. Studiare è servito sicuramente a migliorarmi e sono convinto che mi servirà ancora moltissima esperienza per il futuro.

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
C’è mio sito personale dove cerco di dare informazioni su chi sono e su quello che faccio: www.wadesign.it
Frequento inoltre dei forum di fotografi dove ho conosciuto persone straordinarie che mi hanno trasmesso molto: prima di tutto gli amici su
oltrelafoto.com, poi photo4u.org e maxartis.it.

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
La vita si basa su fortuna e sfortuna che si intrecciano. Utilizzare l’intelligenza, riflettere sulle cose, fare sacrifici quando sono necessari e sapersi mettere in gioco fanno sicuramente pendere il piatto della bilancia dalla parte della fortuna. La fotografia, secondo la mia poca esperienza, rispecchia perfettamente questo modo di pensare. Per ottenere buoni risultati bisogna testare, provare, studiare, confrontarsi, discutere, giocare. Il mondo della fotografia va vissuto in pieno. Poi, la creatività fa il resto!






Fotografie: © Paolo Sapio

Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Un ringraziamento lo devo assolutamente fare ed è indirizzato a voi che mi date la possibilità di farmi conoscere, di diffondere le mie idee e questo non fa altro che gratificarmi incredibilmente. Grazie a voi e ad internet, mezzo che, se usato correttamente, ci rende davvero liberi!