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giovedì 26 novembre 2009

Fotografi nel web #97: Mary Indelicato (Girasole)

Pubblicato su Dentro al Replay il 26/11/2009




Mary Indelicato (Girasole): chi è?
Sono una mamma, una casalinga, che per anni è vissuta lontano dalla fotografia... anche se, quando prendevo una macchina fotografica in mano, sentivo sempre una certa attrazione, ma niente di più... non capisco cosa sia scattato in me circa 3 anni e mezzo fa... una molla... un virus... non so cosa sia stato ma mi sono ritrovata completamente coinvolta e sconvolta dalla fotografia... e da allora non ho più smesso di scattare.... Non sono assolutamente una professionista anche se da qualche mese, insieme al mio carissimo amico Daniele Musso, stiamo provando ad inserirci in questo mondo... ho già fotografato diversi matrimoni e mi occupo di postproduzione c/terzi... ma giusto perché ho ancora diversi sogni nel cassetto (fotograficamente parlando) che vorrei raggiungere e non vorrei assolutamente far pesare ciò sul bilancio familiare!!!

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Ritratti ritratti ritratti... più stretti sono e più mi piacciono... mi sembra quasi di entrare nella mente delle persone che fotografo... vorrei riuscire a carpirne i pensieri... a farne emergere il carattere e quello che hanno dentro, attraverso i loro sguardi, i loro sorrisi... chissà forse è anche un modo per capire cosa c'è dentro di me specchiandomi in loro... non saprei... mi cimento comunque un po' in tutto, dallo still life alle street... ma che ci posso fare, la mia vera passione rimangono i ritratti...

Hai fatto qualche corso di fotografia?
Si, 3 anni fa... mi sono iscritta all'ACAF Associazione Catanese Amatori Fotografia... non capivo nulla di tecnica... fotografo solo seguendo l'istinto, e le emozioni, ma mi rendo conto che la tecnica ci vuole... non è che oggi la tecnica l'abbia imparata alla perfezione... ma cerco di unire entrambe le cose...

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Devo dire che purtroppo sono molto ignorante in materia... in questi 3 anni di frequentazione acaffina ho avuto modo di approfondire alcuni autori come Bresson, Gardin e Scianna che apprezzo molto e che sento vicino a me.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Ho iniziato con una compattina presa con i punti della benzina :-), per poi passare ad un'altra compattina, la Canon A430, che però mi permetteva di fotografare anche in manuale e che quindi mi lasciava sperimentare... e che mi ha dato non poche soddisfazioni. Poi il salto alla reflex con la Canon 350D e oggi ho invece una Canon 40D, che uso prevalentemente con il Tamron 17/50 2.8. Per il futuro conto di prendere uno zoom più serio di quello che ho usato fino ad ora... e un grandangolare...

Quali sono gli scatti ai quali sei particolarmente legata?



"Paura" e "Clown" sono forse i ritratti che preferisco dei miei figli, il primo per aver colto un’espressione credo irripetibile di Irene terrorizzata dal fatto che per la prima volta le facevo vedere e toccare una gerbera... semplice ed innocuo fiore... "Clown" invece perché per la prima volta ho studiato ed atteso la luce giusta... sono entrambe scattate con la compattina, in casa, usando la luce filtrata della finestra...


E poi sicuramente questo, che mi ha dato davvero tante soddisfazioni tra cui la mia prima pubblicazione su una rivista del settore, scattato al mio primo workshop di nudo artistico.

Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Attualmente sto lavorando ad un progetto per me bellissimo, uno di quelli che pensavo irrangiungibili... e invece... è proprio vero che "chi non risica non rosica"... o che "tentare non nuoce"... "volere è potere"... ecc. ecc... Avevo da tempo in mente di dedicare un tributo ai Vigili Del Fuoco... a questi uomini che vegliano su di noi 24h al giorno... e così, insieme a 3 miei amici fotografi, da circa 3 mesi praticamente siamo stati adottati dai Vigili del Fuoco di Catania. E' un lavoro che mostreremo l'8 dicembre allo Sherathon di Catania, in occasione della manifestazione che ogni anno la mia associazione organizza, e che tutti noi soci prepariamo e aspettiamo con ansia!!! Un progetto che mi sta regalando delle emozioni belle ma anche forti... che sicuramente non avevo mai provato... e che mi accompagneranno per sempre. Per me è anche una sfida, fotograficamente parlando, in quanto, come dicevo prima, il genere che prediligo è il ritratto... mentre qui sicuramente lo spirito è quello del reportage puro... Vedremo!!!!

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Si, collettive diverse ma tutte sempre legate alla sede ACAF, o allo Sheraton Hotel, e che anche quest'anno ripeteremo.

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Sono stata molto fortunata quest'anno, ho vinto il primo premio (circa 2000 euro) al concorso organizzato da Taorminaetna, e poi come dicevo prima la rivista fotografica FotoCult, a settembre, ha pubblicato una mia fotografia... insomma per una casalinga come me non mi posso proprio lamentare!!!!

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
A sentire mio marito... troppo!!! Per me non è mai abbastanza... ultimamente poi passo più tempo al pc tra post produzione e gestione del sito acaf (www.acaf.it) che in giro a fotografare... ma anche questo lo faccio con passione e quindi con piacere.

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
A volte penso che adesso che fotografo con più coscienza, con più esperienza, stando attenta a questo o quel parametro... forse ho perso un po' di quella freschezza, o ingenuità che avevo all'inizio... mah... forse è solo una mia impressione.. fatto sta che non sono mai soddisfatta!!!

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Su diversi siti fotografici (MicroMosso, MaxArtis, Photo4u, Flickr, acaf) dai quali ho sempre cercato di far buon uso dei consigli ricevuti, cmq ho anche un mio sito personale che è www.fotomary.altervista.org

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Il consiglio è quello di fotografare tanto e spesso... di uscire di casa e andare in giro... non importa dove... come... ovunque c’è qualcosa che merita di essere fotografato... basta "guardare" con attenzione... andare oltre le apparenze... guardare il mondo con la curiosità dei bambini... consiglio anche di accettare con umiltà i consigli dei più esperti e di farne tesoro, di non avere paura di confrontarsi... di imparare a selezionare i propri lavori, e di non aver paura di cestinare... di guardare e studiare fotografie dei grandi autori ma non solo quelli del passato ma anche di oggi... sul web... ce ne sono davvero di grandi!!!!!








Fotografie: © Mary Indelicato

Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Grazie a te Libero per questa opportunità, grazie a mio marito che mi dà la possibilità di vivere questa mia passione, e vorrei ringraziare tutti gli amici del web che hanno dedicato parte del loro tempo a commentare le mie fotografie dandomi il proprio parere e i propri consigli... non vorrei elencare nessuno per non rischiare di dimenticarne alcuni ma davvero grazie di cuore a tutti. Grazie al mio presidente Cosimo di Guardo per questa splendida realtà che è l'ACAF che mi da la possibilità di vivere questa mia passione e di confrontarmi anche nella vita reale di tutti i giorni e non soltanto nelle pagini virtuali di internet come era fino a qualche anno fa.
Buona luce a tutti!!!!

martedì 24 novembre 2009

Fotografi nel web #96: Umberto Verdoliva

Pubblicato su Dentro al Replay il 24/11/2009





Cos’è la fotografia per Umberto Verdoliva?
La fotografia è entrata prepotentemente da pochi anni nella mia vita, ed è riuscita a cambiarla con una intensità che mai avrei creduto. Ora fa parte del mio modo di vivere. Attraverso essa, apprezzo ogni piccolo momento e non ne potrei più fare a meno. La vivo soprattutto a livello personale per migliorarmi come uomo, ma anche per esprimere ed evidenziare, quello che ho intorno a me. Mi reputo un fotografo umanista, mi attira anche il rendere attraenti scene prive di significato... la fotografia mi da questa possibilità di potermi estraniare ed entrare in un mondo tutto mio, di creare forme... amo fotografare.

Quando hai iniziato?
Nel 2006, grazie al fatto di dover documentare per l’azienda l’avanzamento delle opere... il digitale mi ha subito conquistato per la facilità di approccio ma allo stesso tempo mi ha fatto rendere conto dell’importanza di avere una base tecnica nella fotografia analogica, soprattutto in fase di stampa... prima mi piaceva molto montare video fatti con la telecamera, quando li riguardo, mi accorgo di aver unito tante fotografie una all’altra...

Cosa ti attrae maggiormente nella fotografia?
La cosiddetta street photography, termine che in Italia non a tutti piace, è l’unica cosa che mi attrae... non riesco a vedere altro... la strada è il mio palcoscenico e la gente sono gli attori... io sono lì ad osservare e ad aspettare che la fotografia si mostri. Il racconto in uno scatto è il mio obiettivo. Mi piace anche la possibilità, che solo la fotografia dà, nel trasmettere emozioni anche attraverso bugie o realtà distorte... un attimo prima è una storia, un attimo dopo un’altra... sta a me scegliere e questo m’intriga molto.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
Ho seguito solo un corso di stampa analogica in bn... volevo capire bene, avendo poca esperienza di sviluppo pellicola, le differenze tra operare in camera oscura e operare al pc in camera chiara. E’ stato interessante ed ho raggiunto il mio scopo. La post produzione digitale può aprire un mondo infinito ai creativi, per questo la fotografia si sta avvicinando sempre di più alla pittura... questa possibilità era ridotta un tempo... Per quanto mi riguarda, mi piace la fotografia tradizionale con la macchina analogica e la pellicola, essa ti permette di scattare meditando... cosa che è quasi scomparsa con il digitale per moltissimi fotografi. Io, pur scattando in digitale mi comporto come se avessi una macchina analogica in mano e allo stesso tempo approfitto dei vantaggi che il digitale ti dà, in termini di tempo e di scambio. Resto meravigliato quando sento parlare di scatti a raffica o di 4 gb di memoria piena riempita in mezza giornata. Molti, guardando le mie foto, sono convinti che scatto a pellicola e quando me lo dicono sono contento.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Ne apprezzo tantissimi, professionisti ed amatori... comunque anche io ho i miei preferiti. FAN HO è stato il primo autore che ho scoperto e che ha influenzato il mio stile, poi, per la capacità di prevedere e cogliere l’attimo Hanry Cartier-Bresson, per l’eleganza compositiva Listz e Kertesz, per il saper evidenziare la realtà sociale Winogrand, Rosemblum, Evans, Franke, Dorotea Lange, Arbus, gli italiani Giovanni Umicini e il gruppo Mignon, Berengo Gardin, Scianna, per il reportage Zizola e Pellegrin, Ghiri lo reputo un genio... anche Basilico, Fontana e Iodice mi piacciono molto. Attualmente, seguo moltissimo tutti i fotografi di In Public... che fanno grande street photography con ironia ed intelligenza... insomma, ci sono autori di rilievo in giro... passati e attuali... ne dimentico tantissimi.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Mi viene da sorridere, perché non ho mai comprato una macchina fotografica... Per me non è molto importante l’attrezzatura, almeno per quello che faccio, secondo me non incide... quindi, non rincorro mai le ultime novità... potrei scattare anche con il cellulare... l’importante è vedere oltre e saper cosa vuoi dire, lo puoi fare anche con una fotocamera scadente... comunque, oggi fotografo con la Nikon D70 che mi è stata diciamo regalata, dalla mia società, e con una Nikon P5000 discreta e silenziosa, vinta ad un concorso. Inoltre, quando ho voglia di scattare in analogico ho una vecchia Nikon FM2 perfettamente in ottimo stato. Dico sempre che per comprare una macchina fotografica importante, aspetto di vendere qualche mio lavoro... quindi credo che, siccome siamo in Italia, ne passerà del tempo...

Qual è lo scatto al quale sei particolarmente legato?


"Tentazioni" che rispecchia molto gli attimi che cerco per strada... forse perché è stata la mia prima vera foto, quella dove ho capito la bellezza della fotografia e cosa mi poteva dare... ho prefigurato la scena, previsto il passaggio improvviso della ragazza tra il gruppo di suore... e scattato...

Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Per quanto riguarda gli scatti veri e propri... continuerò a vivere la strada tra la gente... non posso che far altro... cerco sempre di trovare idee nuove per raccontare la vita di tutti i giorni... ho in ballo un progetto sul tema del lavoro contemporaneo che sto portando avanti da un anno e altre piccole cose. Mi piacerebbe organizzare una mostra dei miei lavori, se trovo il tempo, i contatti e gli stimoli giusti... penso sempre di non essere ancora pronto e intimamente blocco questo desiderio...

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Ad ottobre del 2008 ho esposto la prima volta al Fotofestival Industria di Mussolente, vicino Vicenza venti scatti... ma solo perché selezionati da una giuria che ha scelto il mio progetto di street. E’ stata una bella esperienza, ho ricevuto tanti consensi e mi ha fatto piacere capire dai visitatori che molti conoscevano il mio nome e le mie immagini. Molte foto, inoltre, sono state in mostra in alcune collettive e tante altre, nei concorsi a cui ho partecipato.

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Si, in così poco tempo e con mia grande sorpresa, posso ritenermi estremamente soddisfatto... i concorsi o le pubblicazioni non sono il mio obiettivo, fino ad oggi ho partecipato per capire l’ambiente della fotografia per me nuovo, e soprattutto, con lo scopo di far conoscere il mio modo di vedere e raccontare... vincere un concorso, almeno in una prima fase, dà forza nel continuare con passione in quello che tu credi... ma non deve essere tutto, anzi... devi stare attento a non farti prendere dal meccanismo dello scattare per vincere. Invece, ho ricevuto una grandissima soddisfazione quando Sandro Iovine, direttore della rivista IL FOTOGRAFO ha scelto di dedicarmi la copertina del mese di marzo 2009 (vedi foto a lato) e un servizio di molte pagine all’interno. Come mi ha fatto molto piacere anche la recensione e il credito avuto su NADIR Web Magazine e questa estate su Repubblica.it con l’ultimo tema prigioniero della privacy. Comunque per me, anche ricevere una lettera di complimenti è come aver avuto una pubblicazione su di una rivista importante oppure aver vinto un concorso...

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Ogni momento libero, poi dipende... per non incidere troppo sulla famiglia e sul lavoro, mi sveglio molto presto, scelgo il materiale per i concorsi o per aggiornare il mio sito, per archiviare i files, preparare i progetti, per informarmi, per studiare il linguaggio, per leggere di fotografia, ecc... fotografo nei weekend ma se capita, visto che porto con me sempre la fotocamera, non mi lascio scappare l’occasione... fotografare è impegnativo e solo una grande passione può dare la forza... e questa non mi manca certamente...

Raccontaci un episodio curioso o simpatico durante una sessione fotografica.
Quando fotografo per strada, lo faccio da solo... la reputo una cosa tanto personale e intima... spesso però mi fermo a parlare soprattutto con gli anziani sempre disponibili a fare quattro chiacchiere... e i contatti che il web propone... trovo molto bello la possibilità di conoscere che ho in tal senso per mezzo della fotografia.

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Sono legatissimo ai miei scatti, li amo e mi piacciono sempre anche se il mio senso critico aumenta con il passare degli anni... A distanza di tempo... restano schegge di memoria per me... ma la cosa simpatica per me è che, attraverso essi, riconosco persone sconosciute fotografate e mi sembra di averle per sempre amiche... mi fa sentire meno solo, più in compagnia... a volte mi capita per strada anche di salutarle...

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Sul mio sito www.umbertoverdoliva.it e su alcuni portali come MaxArtis, MicroMosso e Onexposure... per me sono stati molto utili soprattutto per la possibilità che ho avuto di confrontarmi.

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Chiedersi prima di scattare, perché sto scattando? è cosa vuoi raccontare? Confrontarsi il più possibile con altri autori entrando nel loro punto di vista. Accettare le critiche e i consigli con umiltà, per chi ama le street sapere che basta qualsiasi fotocamera anche quella più economica per poter raccontare la vita... Cosa che non potrei dire a chi si rivolge a generi diversi, come la pubblicità, la moda, lo stil life, la macro, la vita degli animali, ecc... dove l’attrezzatura ha un suo peso. Affinare le intime sensazioni per capire cosa si vuole, leggere libri, interviste, biografie visitare mostre di fotografia... essere curiosi... sentire dentro di sé quel qualcosa che fa diventare necessario, quasi vitale, prendere la fotocamera e scattare... fotografare diventa uno stile di vita...







Fotografie: © Umberto Verdoliva

martedì 17 novembre 2009

Fotografi nel web #95: Tea Falco

Pubblicato su Dentro al Replay il 17/11/2009




Tea Falco: chi è?
Sono un mostro. Non fotografo per vivere, ma vivo per fotografare. Poi faccio anche l'attrice ma questa è un'altra storia.

Quando hai iniziato a fotografare?
La fotografia è un atto razionale di grande fantasia. Ho iniziato a fotografare con mia madre a 13 anni usando la pellicola. Stampavo con lei in camera oscura. Poi ho scoperto il digitale. E’ un risparmio di tempo e di angoscia, oltre che di denaro, ma continuo a fotografare sempre in pellicola. Da quel momento devo fotografare ogni giorno; se non lo faccio significa che ho perso un giorno della mia vita. E’ come se quel giorno non mi fossi svegliata. La fotografia è una malattia vera, un amore disperato. Fotografo per aprire e chiudere gli occhi aspettando di vedere sempre qualcosa di nuovo. E’ la novità quella che mi entusiasma... credere che ci sia sempre qualcosa di nuovo.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
La natura. No scherzo. Odio la natura, nel senso che ritengo sia inutile fotografarla. Sono interessata alla gente, dunque prediligo il reportage e i ritratti. Scrivo con la luce, racconto. Credo che la fotografia come tutte le arti è molto personale, soggettiva. Esistono 3 tipi di fotografi:
1 - quelli che raccontanto la realtà
2 - che copiano la realtà
3 - e quelli che la creano.
La fotografia è un'arte meravigliosa, ti dà la possibilità di raccontare la tua versione sul mondo, creando, dal tuo punto di vista. Sono molto ironica e mi piace metterlo nelle mie foto. Sono anche a volte triste e questo traspare. Sono malata, costretta a camminare con gli occhi bassi per evitare di fotografare ogni momento della mia vita; guardando a terra poi vedo i miei piedi e penso che hanno una giusta forma, così voglio fotografare anche quelli. Allora chiudo gli occhi ma rivedo tutte le foto che ho appena perso per sempre.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
Ho fatto solo un corso a sedici anni nella mia città. La mia scuola è stata, però, mia madre. Mi faceva vedere più di 30 foto al giorno e chiedeva il mio parere per selezionarle. Poi il cinema: vedendo almeno un film al giorno ho allenato l'occhio al taglio cinematografico. Come si impara a scrivere con la luce? Il segreto è fotografare, fotografare e imparare a saper guardare veramente. Fotografare non è difficile, il difficile è vivere l’atto del fotografare.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Sono tutti nel presente. Nel senso che nessuno è rimasto nel passato. Mio padre è, sicuramente, Henri Cartier-Bresson, poi Erwitt Elliot, Richard Avedon, Man Ray, Giacomelli, ecc... "Non è la mera fotografia che mi interessa - dice Bresson - quel che voglio è catturare quel minuto, quella parte della realtà". E’ grazie a questa straordinaria arte che sono rimasti eterni. Hanno fregato la morte con uno scacco matto...

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Quando ho cominciato a fotografare avevo una Zenit con la tracolla verde speranza, che conservo ancora con l’ultimo rullino mai stampato. Adesso ho una Nikon D80 con tre obiettivi e una Yashica analogica, ma non è il mezzo che fa un grande fotografo. Il mezzo è il fotografo stesso, il suo occhio.

Qual è lo scatto al quale sei particolarmente legata?


Sicuramente questa. L'ho fatta alla Stazione Termini, stavo fotografando quest'uomo che leggeva il giornale a distanza ravvicinata. Quello che successe fu incredibile: mentre premevo il bottone lui si è avvicinato ancora di più al giornale. Ed ecco la foto che volevo. "Ogni volta è fortuna" dice Bresson. E' quello che ho sempre pensato. E' come se attirassimo la foto che vogliamo. E’ la legge dell’attrazione (il film the secret).

Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Adesso sono a Roma. Sto facendo vari reportage. Continuo "gente", che non finirà mai. Voglio viaggiare, voglio vedere, voglio catturare. Nel frattempo con la stessa passione mi dedico alla recitazione. Credo che l'arte comprenda tutto, perchè tutta l'arte è amore per la vita, per se stessi e quindi per gli altri. Noi rimaniamo negli occhi degli altri.

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Per il resto ho cominciato quest’anno a partecipare a concorsi. Sono molto fiera di me nonostante tutto. Ho già fatto tanto e ho 23 anni. Ma essere giovani non è una giustificazione. Non mi fermo mai, non posso, rischierei di cambiare.

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Tutta la mia vita. Ogni giorno. Ogni attimo. La fotografia è un discorso di vita e sulla vita. E’ un modo di vivere e se ce l’hai dentro guardi tutto il mondo con gli occhi di una macchina fotografica. Vedi soggetti "fotografabili", vedi belle fotografie che ti sfuggono. Non posso non portarmi dietro la mia macchina fotografica perché so che me ne pentirei.


Raccontaci un episodio curioso o simpatico legati alla tua esperienza.
Mi capita spesso di subire minacce e insulti da parte di gente che non vuole essere fotografata. Spiego che la mia non è una pistola che spara, ma solo un occhio che cattura.

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Quando? Se li rivedo a distanza di tempo, dico che non mi piacciono più che posso fare meglio, che le brucerei tutte, che non so fotografare. Quando le rivedo dopo averle scattate, invece, mi sento viva.

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Sul mio sito: www.teafalco.com e in giro per il web.

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Proprio ora? Caspita! ...posso dire solamente che bisogna scattare col cuore, col cervello e con l’anima come dice Bresson. E’ bel mondo quello della fotografia, ma è un mondo a parte, e nel momento in cui decidi di entrarci non è facile uscirne. E’ come una droga che ti fa sentire bene solo quando l’assumi. Posso dire di essere schiava della fotografia. E’ una malattia, sul serio. Essere ossessionati dal mondo, dalla vita. Almeno per me. Ma è una malattia positiva.








Fotografie: © Tea Falco