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Informo che la pubblicazione di nuove interviste è al momento sospesa a causa del poco tempo a disposizione per seguire il blog come meriterebbe, mi dispiace...
Invito comunque gli utenti a navigare sulle pagine alla ricerca di interessanti interviste, ad esempio questa (postuma) a Mario Giacomelli.

Mi scuso per l'inconveniente con gli affezionati lettori e (spero) a presto!
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giovedì 15 dicembre 2011

Fotografi nel web #162: Giulietta Mora



Giulietta Mora: chi è?
Sono un’amante dell’arte in genere, ho avuto sin da piccola questo imprinting grazie a mio padre che con l’arte ha avuto sempre a che fare, in quanto era un apprezzato e abile fondatore di bronzo. I miei occhi hanno ammirati pregevoli sculture di ogni specie. In questi brevi anni di approccio con la reflex ho avuto qualche piccolo incarico e devo dire che lo ho affrontato dapprima con paure e titubanze, e dopo, avendo visto i risultati, mi sono incoraggiata. Penso che tramite la fotografia si possa esprimere tutta la sensibilità che un essere umano abbia nel profondo del cuore. Inoltre, sostengo che sono una che fotografa soprattutto per passione. Sono profondamente innamorata della fotografia e vorrei avere più tempo per dedicarmici.

Quando hai iniziato a fotografare?
Mi sono avvicinata alla fotografia “seria” da appena sette anni. Prima ero più appassionata al video e, se si escludono i compleanni e le festività, non avevo mai fotografato con particolare impegno, fino al momento di un viaggio negli USA, quando ho ricevuto in regalo una Canon Powershot S5IS. Anche se i parchi americani si prestarono molto a fare delle foto diverse dal solito, ad uscire dal banale, per me i miei primi scatti erano soltanto delle belle foto e niente di più. E’ stato poi l’incoraggiamento degli amici a spingermi ad un maggiore impegno. Per farmi una sorpresa, un’amica inviò delle mie foto a un sito online e mi spinse a iscrivermi a un fotoclub virtuale. Furono i commenti lusinghieri e incoraggianti dei vari soci a farmi rendere conto che gli apprezzamenti che ricevevo da coloro che mi stavano vicino non erano solo frutto della loro amicizia. Il passo successivo fu l’iscrizione a MicroMosso, dove ho trovato un bellissimo ambiente e molti autori parecchio bravi da cui imparare.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Senza volere criticare e senza nulla togliere alla bravura di chi passa una vita intera fotografando la stessa tipologia di soggetto (macro, ritratto, nudo, ecc.), a me piace provare un po' con tutto. Sono in una fase in cui amo sfidare me stessa sperimentando generi diversi. Anche se mi sento più portata al reportage, adoro fotografare i paesaggi e la natura in genere, gli eventi live e la gente. Il mio soggetto preferito sono infatti le persone, in particolare le donne, che tra le foto presentate su MM sono il soggetto più frequente. Ho avuto la possibilità di fare diversi viaggi che mi hanno offerto molti spunti per realizzare delle foto di mio gusto ed apprezzate anche dagli amici fotograficamente più evoluti. Dico ciò perchè il viaggiare mi ha permesso di capire meglio cosa amo di più riprendere. L'ambito in cui mi sento più portata sono i ritratti e i ritratti ambientati e, come accennavo, credo di dare il massimo quando i miei soggetti sono le donne. Naturalmente non fotografo solo in occasione dei viaggi.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
Non mi è mai capitata l'opportunità di fare un corso di fotografia. Adesso, senza alcuna presunzione, me la cavo benino,(accanto a me ho un buon maestro) ma credo di avere sempre da imparare, per cui posso dire che se si presentasse l'opportunità di fare un buon corso la coglierei certamente.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
I miei preferiti sono i grandi reportagisti, come ad esempio James Natchwey, Steve McCurry e Sebastião Salgado. Fotografi dai quali ad ogni scatto provo meraviglia e da cui si può imparare tantissimo.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Oltre alla Canon Powershot S5IS che ho già menzionato e che si comporta benissimo per una compatta, oggi uso due reflex: una Canon 550D e una Canon 350D, che sono corredate di tre ottiche: 10-22mm, 24-105mm, 70-200mm 4L.

Quali sono gli scatti ai quali sei particolarmente legata?
Le foto che amo di più sono quelle delle donne che lavorano, soprattutto le donne meno fortunate di noi, quelle che ho potuto fotografare viaggiando in paesi dove la donna conta veramente poco e dove il suo ruolo, molto subalterno all'uomo, la costringe a grandi fatiche e pochi o nessun riconoscimento. Ecco qualche esempio del genere che intendo:



Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Come dicevo, mi piace pure fotografare i paesaggi ed ancora di più quando la natura offre giochi di colore e di grafica. Ecco che spero in primavera di potere andare in Olanda durante l'epoca della fioritura dei tulipani. Dalle immagini che ho visto scattate nei Paesi Bassi in quel periodo, sono fiduciosa che mi si offriranno degli spunti molto speciali per fare dei buoni scatti. Progetti poi non ne mancherebbero, come ad esempio andare in Canada durante l'autunno, ma prendiamo una cosa alla volta.

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Solo poche volte ma con grande soddisfazione. E’ stata una piacevole sorpresa essere stata selezionata sia per la Mostra Fotografica MicroMosso “Scatti dal Web” a Lucca, che per “Un Anno di Micromosso” a Seravezza. Ho poi avuto diverse occasioni di proiettare mie immagini in audiovisivo presso dei circoli fotografici.

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Ho partecipato ad un solo concorso fotografico: “Il Bello Fa Bene”, un concorso per selezionare immagini da collocare in modo permanente nelle strutture sanitarie dell’Azienda USL di Bologna, onde renderle più accoglienti. Al concorso parteciparono 414 persone con 1913 fotografie, di cui solo 100 furono selezionate per una grande mostra nelle sale dell’Archiginnasio di Bologna e da collocare successivamente negli ospedali. La scelta tra quei cento scatti di tre delle mie immagini fu una emozione davvero speciale per me. Un'altra soddisfazione è stata la pubblicazione di un mio scatto a rappresentare il mese di dicembre sul calendario 2011 del “Centro Studi Antartide” di Bologna. Infine, alcune mie foto di genere archeologico sono presenti in un libro intitolato “Theatra”, sul tema appunto dei teatri antichi.

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
A malincuore ci dedico pochissimo tempo. Lo faccio in maniera più costante quando viaggio, visto che il tipo di vacanza viene scelta proprio in funzione delle opportunità di potere fotografare. Ciò non toglie che la macchina fotografica è sempre con me, perchè non si sa mai!

Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
Un'esperienza intensa e bellissima è stata imbattermi in un accampamento di nomadi nelle montagne del Curdistan. Gli uomini erano via con gli animali al pascolo e le donne mi hanno accolta con grande calore nel loro accampamento, dove, prive di ogni agio, vivevano ancora in un mondo lontano dalla modernità. Mi hanno permesso di fotografare liberamente ed è stato un bellissimo momento. Nello stesso tempo, questa esperienza è stata di grande rimpianto, poiché, non essendo preparata ad affrontare una situazione così “remota”, non mi fu possibile fermarmi a lungo e prima dell’imbrunire sono dovuta partire. Avessi potuto immaginare un tale incontro mi sarei attrezzata per rimanere più giorni a vivere con loro, per documentare la loro vita. Nutro il sogno di ritornarvi un giorno... ammesso che, essendo loro nomadi, siano ancora li.

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Oltre che su Micromosso vi sono delle mie foto nel sito del Fotoclub Le Gru di Valverde.

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Sebbene so apprezzare la qualità dalla fotografia analogica, mi considero fortunata ad essere approdata alla fotografia direttamente nell’epoca del digitale. La sua versatilità offre dei vantaggi straordinari per chi come me, senza dovere aspettare il ritorno delle diapo dal laboratorio, impara sperimentando... e poi c’è il mondo straordinariamente espressivo del “post”. Consiglio quindi a chi si avvicina oggi alla fotografia di approfittare di questi vantaggi e di scattare all'infinito, per potere così imparare dai propri errori.








Fotografie: © Giulietta Mora

Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Un grazie a tutte le persone che mi sono vicine e che mi hanno tanto incoraggiato a fotografare, agli amici di MicroMosso, che coi loro commenti e consigli mi hanno permesso di migliorare, e a te Libero di questa bella opportunità. Inoltre, un particolare ringraziamento va alla persona che vive e divide con me ogni attimo di respiro, che mi ha sempre incoraggiata e sostenuta. Grazie ancora.
Giulietta Mora

Le interviste ai "Fotografi nel Web" sono una rubrica del blog: Dentro al Replay

mercoledì 7 dicembre 2011

Fotografi nel web #161: Amarillis Cargnin



Amarillis Cargnin: chi è?
Amarillis Cargnin è come prima cosa "un'artista", è così che amo definirmi. Sono nata a Roma ed ho 24 anni, sono una fotografa professionista, specializzata in ritrattistica e moda alternative. Mi sono affibbiata l'aggettivo di artista non solo per quello che faccio, ossia la fotografa ,ma soprattutto per il mio modo di pensare, per il mio modo di essere e per ciò che amo. Sono cresciuta in mezzo alla musica classica e lirica, ed è stata forse questa sensibilità che mi ha portata ad amare molte altre forme d'arte, come la pittura, la poesia, la scultura e la scrittura. Chi mi conosce può definirmi "estremamente creativa", e credo sia vero, ho costruito all'interno di me un mondo segreto dal quale scaturiscono le idee per i miei set, le parole per le mie poesie e le frasi per i miei scritti incompleti. Amo moltissimo anche disegnare, anche se sono purtroppo negata, o forse troppo autocritica per poter finire un quadro o un disegno. Molta della mia creatività è merito dell'amore che ho per il cinema, che continuamente mi regala gli imput giusti per creare un'idea.

Quando hai iniziato a fotografare?
Ho iniziato a fotografare per hobby 5 anni fa, è cominciato tutto per gioco e vanità. Una serie di interminabili pomeriggi da studente, che vengono puntualmente rallegrati dall'arrivo di amici a casa tua, ecco com'è cominciata: "Dai facciamoci delle foto! Così ci possiamo pavoneggiare su Myspace!" Dapprima mi sentivo molto più a mio agio davanti all'obbiettivo, era bello interpretare sempre una parte diversa, sono sempre stata un'esteta e scoprire la fotografia come modella era diventato per me quasi una droga. Mi ricordo appunto queste preparazioni lunghissime in cui il trucco, l'abito e le pettinature dovevano essere perfette. Ciò che volevo era che, dalle foto pubblicate, ne uscisse fuori un personaggio, una me completamente diversa dalla verità. Per qualche tempo ho anche pensato seriamente di intraprendere la carriera di modella alternative, ho posato anche per alcuni fotografi, ma nessuno di queste persone, tranne chi veramente mi conosceva, riusciva a tirare fuori da quelle immagini quello che veramente desideravo vedere. In quel momento credo di aver capito l'importanza del far sentire a proprio agio la persona che fotografo, di farla sentire partecipe di un gioco, non di un lavoro, la comunicazione capii era essenziale per poter rompere il ghiaccio e rendere i miei soggetti più tranquilli in quella situazione, che si parlasse di professionisti o anche di persone che lo fanno per la prima volta, e come spesso accade possono sentirsi impacciate e insicure di se stesse. Poi un giorno è successo che il mio amico chiedesse a me di fotografarlo, dire che fu amore a prima vista è poco! In quel preciso istante dietro all'obbiettivo capii che era tutta un'altra storia, e che ero io l'artista, ero io che comandavo quel gioco, che lo giostravo a mio piacimento, con inquadrature fuori dal comune o con una creatività spiccata. Così di giorno in giorno, ogni volta che prendevo la digitale in mano, sentivo che quello che stavo facendo era davvero appagante. Ci misi poco a capire cosa volessi fare, e per me fu una gioia incredibile, visto e considerato che prima di quel momento non avevo deciso cosa fare del mio futuro, sapevo solo che il mio mondo era l'arte ma non sapevo quale. Quando decisi di iscrivermi alla Scuola Romana di Fotografia, la mia tecnica era praticamente assente, la postproduzione poi per me era solo "smanettare con qualche effetto" con il programma Picasa. Eppure anche se quelle immagini erano prive di ogni tipo di studio, avevano scelte di inquadrature e tagli molto chiare, che poi ho continuato a mantenere nel tempo, ed anche ora è così, conosco la tecnica, ma amo sfidarla, giocarci, decidere cosa voglio che gli altri vedano. Credo però che sia giusto dire che nella mia famiglia, fin da piccola, ho subìto la presenza di una macchinetta fotografica, mio padre è un amante della fotografia, e da giovane ha studiato da autodidatta, quindi forse dire che la fotografia era nel mio sangue non è del tutto una bugia.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Ho un amore spropositato per le persone, amo fare ritratti e foto di moda. Nell'accademia che ho frequentato fin dal primo anno ho seguito un corso che mi permettesse di apprendere il mondo della fotografia a 360°, ho studiato vari generi diversi, reportage, still life, visual art, e studio. Immagino succeda a tutti al principio di essere spaesati e, con così tante nuove nozioni da imparare, di non sapere bene dove puntare la tua scelta, eppure a me non è successo, è successo come a scuola, sapevo cosa mi piaceva e cosa non mi piaceva, cosa mi riusciva meglio e in cosa mi dovevo sforzare maggiormente per un risultato soddisfacente. Io ho sempre saputo che fotografare le persone era ciò che più amavo fare, il rapporto con i soggetti, l'espressione del corpo del viso, gli occhi... tutte cose che mi hanno sempre affascinato più di altro. Non nego che durante questo primo anno di "infarinatura generale", io abbia appreso moltissimo. Ormai però la mia fotografia si può dire vada quasi solo in una direzione unica, le persone. Anche se ci sono alcuni progetti che ho lasciato in sospeso e che vorrei riprendere che vedono lo studio di alcuni oggetti e l'assenza più totale della presenza umana.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
Si, ho frequentato la Scuola Romana di Fotografia per 3 anni, e sono alla continua ricerca di master di aggiornamento, per tenermi al passo e poter apprendere ancora.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Beh, ce ne sono davvero molti, anche se del passato effettivamente non ho molti nomi da fare, forse perchè amo il colore e la fotografia "vintage" era in bianco e nero. Comunque ecco, del passato i maestri che ammiro e che mi ispirano sono sicuramente Henri Cartier Bresson, ciò che amo di più nei suoi lavori sono due cose, la scelta dei soggetti e il tempismo. Credo che la frase "cogli l'attimo" si addica particolarmente al suo lavoro, ed in fondo per un reportagista credo non ci sia cosa più fondamentale. Uno dei miei più grandi amori del passato è sicuramente Diane Arbus, la sua genialità e la sua mente "alternative" hanno regalato al mondo una nuova visione, abbattendo ogni canone di bellezza. Le sue immagini sono così crude che ti toccano profondamente l'anima, e se riesci a fare questo, allora rimarrai immortale per sempre. Man Ray che per me rappresenta il genio dell'eleganze e delle bellezza. Andando invece ai grandi fotografi più recenti che ammiro, in cima alla classifica Eugenio Recuenco, perchè è un genio del male! Cosa posso dire della sua fotografia, a volte dubito persino che lo sia, è più una forma di pittura la sua! Quando guardo le sue foto penso: "è un immagine completa, vorrei questo per le mie foto". La sua postproduzione è illuminante, l'atmosfera di ogni scatto, i suoi soggetti, i particolari più minimi, tutto è pura arte! Seguito al secondo posto troviamo Miles Aldrige e David La Chapelle, li metto insieme perchè i colori che usano e l'eleganza con la quale li utilizzano fà di loro i più grandi in questo genere. Ed ad entrambi dò l'aggettivo di "visionari". August Bradley, è un altro di quei fotografi che mi fanno emozionare, e che ammiro tantissimo, anche nelle sue immagini i colori e la genialità superano ogni standard, e rendono il tutto innegabilmente unico. E lui come pochi è uno di quei fotografi che mi conferma ogni volta che la moda può essere interpretata con immensa creatività e con uno stile proprio, non cedendo alla commercialità. Sebastiao Salgado invece, per l'intensità delle sue immagini, per il suo eccessivo uso di contrasto, che rende i suoi scatti vivi, la sua teatralità, i suoi bianchi e neri sono così pieni di melodramma, sono potenti. Adoro Salgado per il suo amore per la natura e perchè ogni volta che l'ha fotografata, ha mostrato la sua immensità e la sua potenza, mettendo l'uomo esattamente al suo posto, ossia in balia di essa. Poi c'è forse il papà della moda, che non si può non amare, Avedon, beh le sue immagini non hanno davvero bisogno di parole o adulazioni, sono semplicemente capolavori. Al posto degli innovatori colloco sicuramente Andrzej Dragan, semplicemente geniale, questa è la prima cosa che mi viene in mente. Uno dei miei primi amori è stato per Araki, anche lui molto crudo, con immagini che non lasciano nulla di trapelato, mostrano semplicemente quello che desiderano senza veli o inibizioni di nessun genere, anche se a volte sono rimasta stupita di fronte alla semplice bellezza ed eleganza del soggetto che ha catturato. Ma forse i miei lavori traggono maggiore ispirazione proprio da nomi meno conosciuti e meno grandi come quello di David LaChapelle, ma che per il mio modo di vederla riescono ad avere la mia stessa visione della fotografia: Lyndon Wave, Jamie Baldrige e Alexia Sinclair, che è forse l'unica donna dopo la Arbus che crea immagini che io amo e per la quale ho un immenso rispetto, soprattutto un "tanto di cappello" per la sua eccelsa tecnica di postproduzione.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Questa è una domanda che, purtroppo per me, "affonda il dito nella piaga". Beh, iniziamo dicendo che essendo molto giovane, fotograficamente parlando, non ho sperimentato moltissima attrezzatura. Ho iniziato con una digitale, una Sony CyberShoot, e quando mi sono iscritta all'accademia ho impugnato per la prima volta un'analogica, regalatami da mio padre, una Pentax Mx che mi ha guidata per tutto il mio percorso di rullini, diapositive e camera oscura. Poi mi è stata regalata la mia macchina attuale e che uso appunto da tre anni, una Canon 400D. Trovo che sia una macchina ottima e che se sfruttata al massimo delle sue potenzialità può fare davvero grandi cose. Ora sono in attesa di potermi permettere il mio sogno, una 5D Canon, ma purtroppo è una macchina oltre che fantastica anche molto costosa, e che per il momento non posso proprio comprare, ma che chissà magari spero presto potrò avere. In accademia ho avuto anche il piacere di scattare con alcune macchine molto belle, come l'Hasselblad e il banco ottico, anche lì mi sono innamorata della prima e del suo formato eccentico.

Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Una bella domanda questa! Beh diciamo che, per il momento, sto cercando di creare più materiale possibile, mi dedico anima e corpo alla conclusione di alcuni dei miei progetti più cari, visto e considerato che a gennaio partirò per il centro America. Purtroppo è risaputo ormai che qui in Italia la situazione lavorativa non è delle migliori e purtroppo sono convinta che sia quasi del tutto sparita la meritocrazia, così quando esci da un percorso di studi, con i tuoi titoli in mano, anche se esci da un'accademia prestigiosa come quella che ho frequentato, sei solo uno dei tanti. Il mercato fotografico poi ogni giorno diventa sempre più vasto e competitivo e purtroppo per chi non ha le conoscenze molto spesso ti vedi superare da persone che lo fanno solo per hobby o che magari non hanno una base tecnica, ma hanno la pura fortuna di conoscere qualcuno che conta. Quindi nel momento in cui ho preso la decisione di voler fare la fotografa nella mia vita, ho messo in conto che sarei andata via dal mio paese, ovviamente facendo prima una buona gavetta con collaborazioni varie, con stylist, make up artist, modelle/i e hair stylist, ma che soprattutto prima di partire avrei dovuto avere con me un ottimo bagaglio di lavori, con una buona tecnica e con il mio stile. Insomma se ti vuoi proporre devi poter mostrare il meglio del tuo lavoro, quindi è questo che per il momento sto facendo, creare, creare... creare. Oltre a questo, ovviamente sono sempre alla ricerca di pubblicizzarmi, così da potermi garantire almeno una piccola clientela al mese, ma purtroppo è un periodo difficile, visto e considerato che la gente non vuole più investire i suoi soldi nell'arte. Per quanto riguarda i miei progetti per il futuro, beh sono appunto di andarmene in America per un paio di mesi, fermarmi ad ogni porta di un'agenzia di moda e propormi, è vero che ho dei contatti che forse possono aiutarmi, ma non conto mai su queste cose, preferisco farcela con le mie forze. Poi magari se riuscirò a trovare quello che cerco, allora mi farò spedire tutta la mia roba e rimarrò a vivere li, facendo ciò che amo fare.

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Allora, la prima volta che ho esposto è stato alla mostra d'arte erotica, Pop Porn 11 ottobre 2009 allo Shangò, mi venne richiesto di esporre del materiale erotico o comunque sia del nudo anche se velato, così non essendo il mio genere e non avendolo mai fatto, chiesi ad una mia amica di posare per me per un nudo elegante e velatissimo. I lavori piacquero molto, e riguardandoli nel corso del tempo, devo ammettere che riuscii perfettamente nella mia idea di nudo, ossia mettere in luce non la volgarità ma la gentilezza e l'eleganza delle forme di una donna. La mostra, di per sè, non fu un successo, anzi mi trovai molto male con l'organizzazione e mi promisi che non mi sarei più data così facilmente, o almeno senza sapere esattamente di che genere di mostra parlassimo e soprattutto il suo target. La seconda occasione è stata quest'anno, ho partecipato all'esposizione dei più bei lavori della mia accademia, portando due lavori diversi, di cui uno è stato poi pubblicizzato sull'Espresso. La mostra è avvenuta nella Scuola Romana di Fotografia (San Lorenzo) dal 7 luglio al 15 settembre 2011. Per quanto riguarda mostre fotografiche personali, beh qui in Italia ancora non ne ho fatte e non ne ho nessuna in previsione, a gennaio in America me ne aspetta più di una, oltre ad alcune interviste televisive, radiofoniche e su alcune riviste.

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Ho partecipato fino ad ora solo a due concorsi fotografici di grosso target, ma purtroppo contava il numero di click e non possedendo così tante amicizie in rete non sono andati a buon fine. Per quanto riguarda le pubblicazioni nel 2010 ho avuto un'intervista per una rivista on line dal nome "Revolution Magazine" e appunto la pubblicazione sul sito dell'Espresso.
http://www.photoartamarillis.it/publishing.php
Da novembre invece nelle zone della Sabina uscirà un bimestrale gratuito dove ci sarà una rubrica di moda curata da me e con i miei servizi fotografici, inoltre ogni due mesi la rivista mi dà la copertina, dove appunto potrò esporre una delle foto del servizio contenuto all'interno.

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Quando ho iniziato a studiare fotografia passavo almeno tre ore al giorno a studiare e documentarmi, e devo dire che adesso che ho terminato l'accademia mi trovo a dedicargli ancora più tempo. Divido i miei giorni in scatto, postproduzione e studio. Nel giorno in cui effettuo lo shooting passo dalle quattro alle massimo sette ore a scattare nel mio studio, quando invece mi trovo in esterna gestisco il tutto più velocemente, diciamo all'incirca tre ore. Terminato lo shooting ho una mia regola: "per quanto io non veda l'ora di cominciare a scremare il materiale e poi a postprodurlo, mi concedo la serata di pausa lontana quindi da photoshop o da altri programmi di fotografia". Il giorno successivo inizia il periodo di postproduzione, che se non ho scadenze può durare dalle due settimane anche ad un mese, ogni sera postproduco tre fotografie e nel farlo generalmente impiego almeno quattro/cinque ore. Amo lavorare di notte, quindi inevitabilmente finisco col fare le ore decisamente piccole. Una volta terminato il lavoro e pubblicato o consegnato mi dedico all'arricchimento delle mie tecniche fotografiche e digitali, seguo tutorial, leggo libri e studio centinaia di immagini nel web, cercando così la mia nuova ispirazione, questa fase può durare almeno tre ore al giorno.

Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
Non saprei cosa raccontarvi, fino ad adesso non mi sono mai capitate strane situazioni, per quanto riguarda la simpatia, beh che dire ogni volta sui miei set c'è nè davvero tanta, quindi difficile individuare un momento in particolare, sono tutti stupendi ed unici!

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Come ogni artista credo di non essere mai pienamente soddisfatta, quando ti riguardi indietro ed hai guadagnato più esperienza e più competenze, pensi sempre manchi qualcosa, o che adesso avresti potuto fare di meglio. Penso che i miglioramenti si vedano proprio da questo, ogni periodo che passa tra uno shooting ed un altro è un arricchimento personale. Eppure, molto spesso entro nel mio sito e mi riguardo le varie categorie, a volte rimango soddisfatta a volte invece ritengo che alcune immagini siano "mancanti" quindi decido di cancellarle dal sito stesso. Ma ritengo che ogni mio scatto sia un mio tesoro, anche il peggiore... forse perchè ognuno di loro mostra un piccolo frammento di me.

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Le mie foto nel web sono sparse in vari siti fotografici e di modelle, oltre che su i più importanti siti di social network come appunto facebook (dove mi trovate con il mio nome e cognome), ma sopratutto il mio sito web in costante aggiornamento: www.photoartamarillis.it

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Non demordete mai, nemmeno quando vi dicono che le vostre fotografie non sono belle o che nessuno le pubblicherebbe mai, siate testardi e seguite la direzione che avete deciso, senza dubitare mai nemmeno per un secondo del talento che voi sapete di possedere. Ma siate allo stesso tempo umili nell'ascoltare i consigli di chi ne sa più di voi, o anche di un semplice amico che guarda una vostra fotografia, e sopra ogni cosa studiate, studiate,studiate! Non siate così sicuri di voi da presumere che conoscete la tecnica e che nessuno ha nulla da insegnarvi, siate voraci di immagini, siate affamati di nuove conoscenze, aggiornatevi sempre e costantemente, e non siate gelosi del lavoro degli altri. La cosa più importante è tutelare e proteggere la fotografia, quella vera! Proteggiamola, perchè oggi che la tecnologia è sempre più precisa e alla portata di tutti, ogni persona che scatta si sente in diritto di chiamarsi professionista, e questo non deve accadere, perchè così il mercato non propone una qualità alta, ma troppe qualità bassissime, siate dei professionisti, che siate autodidatti o no, ma documentatevi, studiate, dedicate a questa forma d'arte tutto il tempo che avete a vostra disposizione, e fatelo con gioia, è questo il modo a mio parere per poter diventare un vero fotografo.







Fotografie: © Amarillis Cargnin

Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Un saluto ed un ringraziamento a tutti coloro che leggeranno questa intervista. Ma soprattutto un grazie di cuore alle persone che mi sono vicine ogni giorno e che con il loro amore e la loro stima in me e nel mio lavoro mi permettono di non smettere di credere nel mio sogno.


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martedì 15 novembre 2011

Fotografi nel web #160: Valentina&Mattia Ars Fotografica



Valentina&Mattia Ars Fotografica (Valentina Tamborra e Mattia Placanica): chi sono?
Fotografi per passione, sicuramente, che hanno avuto la fortuna di poterne anche fare una professione.

Quando avete iniziato a fotografare?
V: Ho sempre amato la fotografia, ma solo tre anni fa mi sono avvicinata al mondo delle reflex. Ed ora non ne posso più fare a meno.
M: La mia prima reflex - rigorosamente analogica e Canon - risale a 7 anni fa...

Quale genere vi piace maggiormente fotografare?
V: Sicuramente il ritratto e il reportage... del resto qualcuno diceva "La gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto."
M: Persone e animali sono i soggetti che non mi stancherei mai di fotografare...

Avete fatto qualche corso di fotografia?
V: sì, un corso per principianti tre anni fa perchè non sapevo nemmeno da che parte girare la macchina... è stato sicuramente utile per acquisire le basi della tecnica fotografica... Il resto è tutta esperienza sul campo. Oggi mi ritengo soddisfatta ma c’è sempre da imparare! :-)
M: no, non ho mai fatto corsi. Solo tanti scatti da buttare via, qualche consiglio carpito qua e là e tanta pazienza...

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzate?
V: Apprezzo particolarmente Avedon, Doisneau e Demarchelier... ma la realtà è che apprezzo comunque una bella fotografia chiunque sia l'autore.
M: una bella fotografia è una bella fotografia...

Che attrezzatura fotografica avete usato nel passato, e quale state attualmente utilizzando?
V: Canon 40D - 50mm (il preferito), 16-50 Tokina, 70-300 Sigma
M: Ho iniziato con una 3000N con il suo "bel" obiettivo in kit, poi 350D ed ora la 30D - sempre canon. Come ottiche su tutte il 50mm, sempre collegato al corpo macchina...

Qual è lo scatto al quale siete particolarmente legati?
V: Difficile dirlo, visti i generi di fotografia che prediligo ogni scatto ha un significato e un valore perciò davvero non saprei scegliere.
M: Il prossimo che farò..

Quali sono i vostri progetti attuali e quali quelli per il futuro?
V&M: far crescere la nostra creatura, Ars Fotografica...

Avete mai esposto le vostre immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
V&M: Abbiamo esposto a Maggio scorso in un locale del centro di Milano (Gibigiana Cafè) 27 nostre fotografie. E' stata la prima mostra ArsFotografica, un ottimo riscontro di presenze e commenti positivi e siamo estremamente soddisfatti.

Avete mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle vostre foto su libri o riviste?
V: Sì, su alcune testate di carta stampata ed una mia foto è stata pubblicata recentemente su "Cronaca qui". Inoltre molti miei scatti sono sul sito dell'agenzia Voodoo De Luxe (la più importante agenzia di Burlesque in Italia)
M: Sì, un paio di mie foto sono diventate copertine di libri, una è stata usata per un calendario di un'associazione noprofit, alcune su pubblicazioni on e off line o su siti internet (tra i quali anche quello della Voodoo De Luxe) e materiale promozionale. Contano anche le foto-profilo di facebook ? :-)

Quanto tempo dedicate alla fotografia?
V: Ogni minuto libero.
M: quello che posso... anche senza la macchina in mano non si perde mai l'occhio fotografico.

Raccontate un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
V: Una volta ho fatto cadere il 50mm dallo zaino ed ho avuto una vera e proprio crisi isterica di pianto e riso assieme. Non pensavo di poter reagire così per un "oggetto"...
M: Una volta stavo fotografando in riva al mare quando qualcosa mi si è infilato sotto il piede e mi ha pizzicato... di riflesso (e per non cadere) ho sollevato la gamba lavando completamente la macchina fotografica... ho ancora gli incubi!

Quando rivedete i vostri vecchi scatti cosa pensate?
V: come ho fatto a scattare una foto così mediocre?!
M: O_O ma che davvero ?!


Dove sono pubblicate, sul web, le vostre foto?
Il nostro sito: www.vmfoto.it
V: http://www.flickr.com/photos/valentina1983/

M: http://www.flickr.com/photos/mattiaplacanica
V&M: http://it-it.facebook.com/ArsFotografica

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
V: Non sentitevi mai arrivati, c'è sempre da imparare...
M: Scattate, scattate, scattate!





Fotografie: © Valentina Tamborra





Fotografie: © Mattia Placanica

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