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Informo che la pubblicazione di nuove interviste è al momento sospesa a causa del poco tempo a disposizione per seguire il blog come meriterebbe, mi dispiace...
Invito comunque gli utenti a navigare sulle pagine alla ricerca di interessanti interviste, ad esempio questa (postuma) a Mario Giacomelli.

Mi scuso per l'inconveniente con gli affezionati lettori e (spero) a presto!
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mercoledì 31 marzo 2010

Fotografi nel web #112: Paola Congia



Paola Congia, chi è?
A 59 anni appena compiuti... non lo so ancora. Definirmi fotografa mi sembra un po’ azzardato. Diciamo che mi piace usare la fotocamera e che mi piacerebbe ancora di più fare belle foto. La fotografia viene come seconda passione dopo la musica, che stravolgo e tormento col mio pianoforte. Le passioni sono tante, il tempo libero scarseggia ma tento di sfruttarlo al meglio con la tecnica del "frattempo": al rientro dal lavoro, intanto che metto sui fornelli i miei esperimenti di cucina, fotografo i fiori che coltivo personalmente; mentre aspetto che le foto vengano scaricate sul pc studio Bach... a volte succede che metto in forno la macchina fotografica, cucino i fiori e suono i file RAW. Nella vita faccio il medico: devo dire che queste passioni mi aiutano a sublimare.

Quando hai iniziato a fotografare?
Subito dopo la laurea, con i primi stipendi i primi acquisti: il mio primo pianoforte a 1/4 di coda e la mia prima macchina fotografica, una Pentax ME Super con obiettivi 35mm e 135, ingranditore, cavalletto e tanta voglia di fare... ricordo ancora i tubi di prolunga di cartone, gli obiettivi rovesciati e gli esperimenti con le diapositive. La mia camera oscura è durata pochissimo (incompatibilità di carattere, sono troppo impaziente). La Pentax, prestata ad un amico, mi è tornata indietro distrutta e lì è cominciata la mia sosta fotografica di... quasi trent’anni, fino al digitale: nel 2006 ho acquistato una fotocamera digitale e da allora la passione è ripresa con grande soddisfazione per la mia impazienza.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Non c’è un genere che prediligo: mi piace catturare la luce, ovunque. Oso a volte avventurarmi in territori che non mi appartengono. Ci sono soggetti che non riesco a fotografare... il mare per esempio: mi piace talmente tanto che mi pare, racchiudendolo in un fotogramma, di togliergli respiro. Credo comunque che sia necessario amare ciò che si fotografa, che sia una street o uno still life, entrare in contatto con l’anima del soggetto fotografico.



Hai fatto qualche corso di fotografia?
Ho fatto, contestualmente all’acquisto della mia prima digitale, un corso base di fotografia.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Non ho miti né mi è congeniale avere modelli a cui ispirarmi. Mi piacciono molti grandi fotografi del passato e mi piacciono molti fotografi del presente, professionisti e non.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
La prima digitale è stata, dopo una compatta Nikon, una Canon 350D, poi una Canon 5D e infine la 5DMarkII. Uso un 50mm macro per le foto floreali, possiedo poi un 100-400 Canon e un 24-105 sempre Canon.

Quali sono gli scatti ai quali sei particolarmente legata?
Non ho foto a cui sono particolarmente affezionata. Rivedendo, in questi giorni, il film di Wenders "Lisbon Story", mi ha colpita una frase che sento molto mia: "l’immagine, una volta che sia stata vista, perde la sua integrità, la sua innocenza". Così vivo le mie foto come completamente mie solo nel momento in cui le progetto e le "costruisco": nel momento in cui sono uscite dalla mia macchina e sono state viste, non sono più mie, è come se fossero già morte. Considero le mie foto esperimenti di visione, punti di vista, momenti da sottoporre sì al gusto e all’osservazione di altri (la condivisione aiuta a capire e a crescere), ma l’immagine più completa, quella a cui mi affeziono, rimane solo dentro di me. Non so se ho capito cosa ho detto!!!



Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Per il futuro mi piacerebbe imparare a fotografare, avere la sicurezza che i miei gesti corrispondano alle intenzioni. Mi piacerebbe poi riuscire a confezionare dei buoni audiovisivi, unendo così le mie due principali passioni... ma ho scarsa fiducia nelle mie capacità di gestire i complessi programmi dedicati.

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Si, qualche collettiva, a Guspini, Sanluri (medio Campidano), Cagliari, Milano, Londra. L’ultima è stata la collettiva di MicroMosso a Lucca.

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Non amo molto i concorsi fotografici, la competizione mi inibisce, anziché stimolarmi. Ho avuto due foto pubblicate su "Il fotografo" e "Fotocult" e diverse immagini vincitrici nel contest "Imaging Resource - Photo of the day Contest" di Canon.

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Tutto il tempo che posso, compatibilmente con la mia "ispirazione". Ogni tanto, come in questo momento, ho bisogno di lasciar riposare la macchina fotografica, ripensare a cosa vorrei fare veramente e... perché no? anche ricominciare da capo.

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Sorrido, sia che guardi i vecchi scatti, sia che esamini i nuovi. Non riesco a prendermi sul serio.

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Su MicroMosso. Sono stata per un po’ su fotocommunity e photorevolt, ma non ho il tempo per seguire tutto, e devo dunque limitare le mie presenze (per fortuna!!)

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Non oserei dare consigli.








Fotografie: © Paola Congia

Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Un ringraziamento a mio marito che, oltre a subire i miei concerti, sopporta con stoico controllo le mie passioni, pulisce i miei obiettivi con certosina pazienza, trascina le mie borse con sempre rinnovato vigore.
Al blog ABC fotografia con cui ho mosso i primi passi nel web e da cui ho imparato non poco.
A MicroMosso e tutti gli amici virtuali e non che ho incontrato.



Le interviste ai "Fotografi nel Web" sono una rubrica del blog: Dentro al Replay

martedì 23 marzo 2010

Fotografi nel web #111: Paolo Ordigoni



Paolo Ordigoni: chi è?
Una persona normale con qualche guizzo di follia, diverse passioni ed interessi, tra cui la fotografia, a cui ogni tanto riesce qualche scatto interessante.

Quando hai iniziato a fotografare?
A 15 anni ho noleggiato una macchina fotografica per fare le foto durante il campeggio parrocchiale. Da allora non ho mai smesso, anche se per molto tempo ho scattato in maniera totalmente inconsapevole cercando solo di cogliere al volo le situazioni che mi interessavano senza curarmi troppo della tecnica; nonostante questo per gli amici ero il fotografo "ufficiale", gite, lauree, cerimonie varie, vacanze etc. Ho anche passato la fase "sviluppo e stampa" in proprio, abbandonata dopo qualche anno per mancanza di tempo e fondi. Poi, per un decennio, ho lasciato latitare la passione per la fotografia, preso da altri interessi, finché non è arrivata l’era del digitale. Sapevo che era questione di tempo, ed alla fine ho acquistato la prima reflex DSRL. E’ stato come rimontare in sella ad una bici dovendo imparare nuovamente a pedalare. Devo ammettere che i primi tempi sono stati frustranti, soprattutto perché avendo cominciato a frequentare qualche community vedevo fotografi bravissimi e foto bellissime che mi sembravano irraggiungibili. Ho capito che non bastava inquadrare attraverso un mirino e scattare, ma che bisognava "studiare", allenare il proprio occhio fotografico e contestualmente imparare anche un po’ di tecnica, sia di produzione che di post produzione.

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Non parlerei di generi, mi piace fotografare di tutto, anche se molte delle mie foto sono chiaramente "costruite". Per me la fotografia è diventata gioco e sfida allo stesso tempo. Un gioco perché mi permette di dare sfogo alla mia fantasia cercando di trasferire in un fotogramma un’idea che mi gira per la testa, magari cercando di creare ambientazioni anche improbabili, una sfida perché spesso partecipo a contest fotografici dove, dato un tema ben preciso, si deve realizzare il miglior scatto possibile. Questo genere di foto, chiamalo ragionato, costruito, o quanto meno cercato, mette in moto meccanismi mentali che nel mio caso scaturiscono da suggestioni o reminescenze cinematografiche, letterarie, visioni di cose passate o solo idee balzane. Detto questo, mi capita ancora di scattare d’istinto quando giro con la fotocamera. Mi piacerebbe fare più "Street", che considero il genere d’eccellenza, specie se abbinato all’uso del bianco e nero, ammiro molto chi fa dell’ottimo "Glamour" senza cadere nel banale (tutta invidia), continuo a fare paesaggi, specie in montagna, visto la mia passione per l’alpinismo. Insomma, dietro ogni angolo c’è la possibilità di una bella foto, basta saperla vedere.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
Corsi mai, un paio di workshop utilissimi soprattutto per il confronto diretto con altri e per capire finalmente qualche dettaglio tecnico. Il salto di qualità, o perlomeno la presa di coscienza delle potenzialità del mezzo, l’ho fatto frequentando le community nel web. Vedere come fotografano gli altri, professionisti e non, leggere i commenti, le critiche, i tutorial, esporsi con le proprie foto e farsi criticare, anche se a volte ti senti incompreso, aiuta moltissimo, per chi ne ha voglia, a crescere. Poi, ovviamente, non basta la tecnica, ci vogliono anche le idee, una visione di quello che si vuole fare, sia che si fotografi un insetto o che si cerchi la street d’autore.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Molti dei classici autori conosciuti da tutti: Ansel Adams, Newton, Man Ray, Cartier Bresson. Mi piace molto Fulvio Roiter, e non tanto per le sue pubblicazioni più conosciute su Venezia, ma per il suo lavoro in bianco e nero che ebbi la fortuna di conoscere ad una mostra a Padova molti anni fa. Tra i miei preferiti ho anche parecchi fotografi conosciuti attraverso community e siti personali. Oggi è facile vedere lavori di grande qualità che senza la potenza del web resterebbero sconosciuti.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
Dico un’ovvia banalità citando una vecchia pubblicità: "la potenza è niente senza il controllo". Le attuali fotocamere sono meravigliose, ma senza idee ed occhio fotografico è come dare una Ferrari in mano ad un neopatentato. Molti di quelli che considero tra i miei migliori scatti li ho fatti con la modesta Canon 300D, che ancora mi capita di usare sebbene sia passato ad una più performante 40D. Conservo ancora, per affetto, la mia vecchia Pentax MX (1980) analogica e completamente manuale, la usa mio figlio. Ho 4 ottiche, un Sigma 10-20, un Canon EF 17-40, un Canon EF 85 f1.8 ed un Canon EF 70-200 f4. Insomma, un’attrezzatura buona ma non pro.

Quali sono gli scatti ai quali sei particolarmente legato?
Scelgo questi, per come sono stati concepiti e realizzati:


Il Signore degli anelli. Per questo scatto, fatto dopo un temporale, ho atteso quasi 2 ore che il sole tramontasse e la luce fosse quella giusta. La figurante è mia moglie (santa subito). La foto è stata usata per la copertina di un CD.


Road to nowhere. Questo scatto è stato fatto all’alba. Mi sono alzato alle 5 per raggiungere la location. E’ un autoscatto.

Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Continuare a divertirmi, finché avrò voglia e idee per fotografare, e finché non mi peserà troppo portarmi un po’ di peso extra nello zaino.

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Mostre nessuna finora, anche se ho nel cassetto un piccolo progetto che spero di realizzare.

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Ho partecipato a qualche concorso ricavandone anche delle belle soddisfazioni. La più grande è stata ricevere il "Premio Fulvio Roiter" direttamente dalle mani del grande fotografo alla premiazione concorso EBT 2009. Altra bella soddisfazione è stata la pubblicazione sulla copertina del CD "Dark and Light" del musicista Marco Lo Muscio. Invece non ho mai inviato foto a riviste, non mi interessa per ora.

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Non molto a dire il vero, ed in maniera discontinua. Se ho delle idee da realizzare o mi metto in testa di partecipare a qualche contest allora parto lancia in resta, altrimenti posso passare settimane senza toccare la fotocamera. A volte non la porto nemmeno con me durante viaggi od escursioni, magari pentendomene.

Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
Volevo realizzare un’immagine che richiamasse il film "I duellanti".


Mi sono procurato spada ed abiti adeguati e sono salito nel cuore della notte sulla cima di una montagna in Dolomiti, il Sass de Stria. Ho atteso l’alba, preparato il set, ed ho cominciato a fare autoscatti mentre tiravo di scherma ad un avversario immaginario. Ad un certo punto sento un rumore, mi volto, e vedo un tizio sulla cima che mi osserva ad occhi sbarrati. Ho detto gentilmente "buongiorno" ed ho continuato a fare i miei scatti. Il tizio, un tedesco salito in cima per godersi l’alba solitaria, avrà sicuramente qualcosa da raccontare ai nipoti.

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Che è passato tanto tempo e che forse qualcuno potrebbe essere migliorabile, ma raramente ci rimetto mano, sono figli di quel momento. Di quelli riusciti ne sono comunque orgoglioso.

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Ho un sito artigianale, www.photovision.it, poi pubblico su alcune community, MicroMosso, DPChallenge, 1x.com.

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Fotografare con umiltà osservando attentamente il lavoro degli altri, oggi è più facile che mai con il web, ma poi cercare il proprio stile senza paura di sperimentare e sbagliare. Cercare di divertirsi senza prendersi troppo sul serio.








Fotografie: © Paolo Ordigoni

Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Sicuramente devo ringraziare la mia famiglia che mi sopporta e si fa coinvolgere nelle mie realizzazioni, ed un saluto ai vari amici delle community.


Le interviste ai "Fotografi nel Web" sono una rubrica del blog: Dentro al Replay

martedì 16 marzo 2010

Fotografi nel web #110: Valentina Perrone



Valentina Perrone: chi è?
Studentessa per dovere, fotografa per passione. Sono nata il 17 aprile del 1989 a Marino (Roma), ma vivo a Bologna, per gli studi, da 2 anni circa.
(foto del profilo: © Chiara Lana)

Quando hai iniziato a fotografare?
Ho iniziato per gioco che avevo circa 16 anni, facendo le foto a delle mie amiche, da quell'esperienza nacque il mio primo, e finora unico, calendario. Ma ricordo che fin da bambina giravo con a tracolla la macchina fotografica di Topolino, che all'epoca faceva... le bolle!

Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Spazio tra generi diversi, usati come optional in mancanza di 'modelle' (trovate sempre tra amici e familiari). Prediligo comunque il ritratto, in tutte le sue forme, e il nudo, per quanto mi riesca.

Hai fatto qualche corso di fotografia?
Mai fatto corsi, ho imparato facendole e sto imparando tuttora. Da una parte grazie a mio padre, dall'altra grazie alle persone che mi seguono dal sito (MicroMosso), poi ancora leggendo un po' qua e là su manuali e forum.

Quali sono i fotografi del passato e del presente che più apprezzi?
Non saprei, non mi fisso su fotografi particolari, ma visitando mostre varie riesco a trarre spunto per i miei scatti. Nell'ultima mostra vista a Lucca, ad esempio, dedicata ad Avedon, ho capito che il fotografo alla fine può essere qualsiasi cosa, da 'giornalista' nella sua funzione di riportare e testimoniare la realtà, ad 'artista' con tanto di personalità complessa e bizzarra. In quest'ultimo caso, che poi è quello che interessa me, è fondamentale non aver paura di osare; i contrasti più stridenti, le idee più assurde, ciò che nella realtà è impossibile, nella fotografia possono prender vita. Da quell'ultima mostra ho capito questo, e ogni volta, messaggi del genere mi aiutano sia nel capire che nel comporre la fotografia.

Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai attualmente utilizzando?
In passato tutte le Canon, usate e messe da parte da papà, ma adesso ho finalmente ottenuto la "mia" Canon 500D con il fedele 'cinquantino', che mi segue da quando ho intrapreso questo viaggio.

Quali sono gli scatti ai quali sei particolarmente legata?
Sicuramente sono molto legata a questa foto, perché è stata la prima che ho esposto, e che mi ha portato moltissima fortuna. Ricordo ancora cosa abbiamo combinato per realizzare quegli scatti, e sono dei gran bei ricordi...


E in secondo luogo questo scatto, perché erano ancora i miei primi giorni a Bologna, una città che mi ha dato e mi sta dando tuttora tantissimo, e che oggi, adoro letteralmente...


Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Non ho progetti per ora, seguo il momento con gli stimoli che offre di volta in volta. Porto insieme sia gli studi, che la passione per la fotografia: prima o poi arriverò ad un bivio, per cui dovrò scegliere o l'una o l'altra. Paradossale e fantastico sarebbe dover ridurre gli studi ad una passione, e la fotografia ad un mestiere!!!!

Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o collettive?
Presso le mostre organizzate da MicroMosso, a Lucca, grazie alle quali ho delle foto esposte anche presso il Museo Nazionale della Fotografia di Brescia.

Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Recentemente è stata pubblicata una mia foto che ha partecipato ed è stata scelta con 'menzione speciale' per il concorso 'Colori e profumi d'Autunno', della rivista "Vivere la montagna".

Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Non è molto. Non sono una di quelle che girano con la macchina sempre in mano... Forse perché preferisco il tipo di foto costruita e ricercata. E' anche vero, però, che quando il tempo e le occasioni permettono, e una nuova idea preme per uscire fuori, posso passare intere giornate dedicate solo ed esclusivamente alla fotografia.

Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua esperienza.
In realtà ogni volta che faccio le foto alle 'mie modelle', che conosco bene in quanto amiche, etc. succede sempre qualcosa che crea ilarità. Una volta eravamo a fare foto in una strada chiusa, usata per le passeggiate domenicali o per sport; ad un certo punto un bambino si avvicina con fare sospetto e curioso e, guardandoci con occhioni spalancati, ci chiese se stessimo lavorando per qualche rivista importante o cose del genere...

Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Penso... Ma perché l'ho fatta così? Quando? Dove? Il punto è che parto da un'idea di immagine e mi ritrovo ad ottenere tutt'altro.

Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Sul sito di MicroMosso, la mia pagina è questa:
http://www.micromosso.com/galleria/thumbnails.php?album=lastupby&uid=4

Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Soprattutto divertiti! Poi, osa ed infine, non aver paura di mostrare la realtà come la vedi tu.







Fotografie: © Valentina Perrone

Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Ringrazio tutti coloro, amici, familiari e non, per avermi incoraggiata e sostenuta...


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